Viva le Pink!

Ho iniziato a correre seguendo l’esempio di mia sorella Mariuccia, una convinta e fedele Pink. Lei mi ha fatto scoprire questo sport, trasmettendomi la passione e coinvolgendomi in questa meravigliosa esperienza di “Pink Ambassador”. Ho amato la corsa dal primo momento, ma ho sempre voluto dare un significato più profondo a questa attività. Allo stesso tempo coltivavo il desiderio di contribuire alla ricerca. 6 anni fa mi hanno diagnosticato la positività alla mutazione del gene BRCA2, e per questo sono stata inserita in un protocollo di sorveglianza, sottoponendomi a controlli più frequenti. Ho preso graduale coscienza della mia condizione e, infine, ho deciso di sottopormi a un intervento preventivo. Oggi devo dire grazie alla ricerca e alla prevenzione se posso sentirmi più serena e più “al sicuro”: l’operazione ha consentito di individuare una forma precancerosa. Non so se si sarebbe mai trasformata in tumore vero e proprio, ma sono profondamente grata ai medici e ai ricercatori che mi hanno accompagnata in questo percorso per avermi offerto la possibilità di intervenire tempestivamente. Adesso voglio correre. Correre per aiutare la ricerca, per contribuire a donare nuova speranza a tutte le donne che la cercano e che ne hanno bisogno. Perché niente ferma il rosa, niente ferma le donne!

Viva le Pink!

Raccolta fondi di FRANCESCA MAGRI

Ho iniziato a correre seguendo l’esempio di mia sorella Mariuccia, una convinta e fedele Pink. Lei mi ha fatto scoprire questo sport, trasmettendomi la passione e coinvolgendomi in questa meravigliosa esperienza di “Pink Ambassador”.

Ho amato la corsa dal primo momento, ma ho sempre voluto dare un significato più profondo a questa attività. Allo stesso tempo coltivavo il desiderio di contribuire alla ricerca.

6 anni fa mi hanno diagnosticato la positività alla mutazione del gene BRCA2, e per questo sono stata inserita in un protocollo di sorveglianza, sottoponendomi a controlli più frequenti. Ho preso graduale coscienza della mia condizione e, infine, ho deciso di sottopormi a un intervento preventivo.

Oggi devo dire grazie alla ricerca e alla prevenzione se posso sentirmi più serena e più “al sicuro”: l’operazione ha consentito di individuare una forma precancerosa. Non so se si sarebbe mai trasformata in tumore vero e proprio, ma sono profondamente grata ai medici e ai ricercatori che mi hanno accompagnata in questo percorso per avermi offerto la possibilità di intervenire tempestivamente.

Adesso voglio correre. Correre per aiutare la ricerca, per contribuire a donare nuova speranza a tutte le donne che la cercano e che ne hanno bisogno. Perché niente ferma il rosa, niente ferma le donne!

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La campagna sostiene il progetto: Pink Ambassador 2025
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